Lei lo conosce, Jim. L'ha conosciuto nella sua testa centomila volte, ancora prima che finisse la guerra, chiedendosi se avesse visto un altro giorno, o anche solo che aspetto avesse. Quanti anni sulle spalle, che lineamenti il suo volto, quali cicatrici sulla pelle. E dopo la guerra, dopo ciò che accadde a Jermaine, la notte si è sforzata di pensare a Jim perché era l'unico ricordo che non le ribaltava le viscere facendole venir voglia di vomitare anche il cuore. Jim le ha tenuto il cuore nel petto. Si è presa tutto il tempo di analizzarlo, di studiarselo come un libro di quelli che aveva imparato a memoria, che si era portata nel petto e che aveva vomitato di notte dopo Jermaine.
Lo conosce perché è uno specchio imperfetto. Lo conosce perché l'ha riconosciuto, come un lupo non sa cos'è un salmone, ma riconosce altri lupi come lui. Dall'odore. Jim odora di disperazione esattamente come e quanto lei. Odora di sensi di colpa e di ingiustizia. Sulla sua pelle si è inscritta la disillusione e la diffidenza. La mandibola gli si è allentata e ha lasciato andare per sempre l'idea di poter avere qualcosa nella vita che non sia nero e arido. Qualcosa che desideri vivere, e che non viva solo per forza d'inerzia, per malaugurata fortuna. Lei gli ha percorso con le labbra i segni di ferite ai polsi profonde ma inefficienti, ma non aveva segni addosso a testimoniare le sue sedute di roulette russa, le overdose sfiorate, i pozzi neri di Sunset Tower, la buona sorte che le ha restituito la vita ogni volta facendole maledire il cielo e l'universo intero.
Lo conosce perché è uguale a lei, lo odia e non gli concede tregua perché odia se stessa e sa di non meritarsi pace. E allo stesso tempo gli cerca la vita addosso scavandogli con i denti nella carne perché spera ce ne sia, spera di trovarla. Lo prende a calci, a spinte e a pugni perché la rabbia riarsa che si porta dentro non le concede altri codici di espressione che non siano la violenza. Perché sostituiscono le carezze, i baci, gli abbracci.
Perché è più facile, e lo è anche per te.
Glielo mormora negli occhi mentre lotta per liberarsi di lui, quando vorrebbe tirarselo addosso. Vive al rovescio, in cui il desiderio di cose buone e gentili si trasforma nella ricerca caotica e vorace di sangue.
Ma è più facile.
E' più facile anche per te.