touch


Quando Christopher le prende la mano, lei trasale. Spinge in basso l'istinto di colpirlo e si divincola poco dopo. Ogni tocco delicato la prende di sorpresa e le fa più effetto di un pugno. I pugni sa gestirli meglio della gentilezza, e ogni volta che ne riceve - di gentilezza - inizia a vibrare di diffidenza, a chiedersi dove sia il trucco. E' cresciuta manifestando l'affetto a colpi ruvidi e schiaffi sulla nuca, e all'affetto ormai si è disabituata da una vita. Nei pugni trova appigli, ancore alla realtà: i pugni sono sempre onesti. Le carezze scivolano e sono troppo leggere per essere sicuri che siano avvenute davvero.

Eppure, quando Jim le accarezza la tempia con le dita, lei tiene gli occhi chiusi e finge di dormire. Anche quando è uscito, lei rimane le ore a chiedersi se il tocco fosse vero o solo immaginato. Forse è il vero motivo per cui gli ha chiesto di fare a pugni con lei, su un ring, di fronte un pubblico: per ritrovarsi tra le mani la prova inconfutabile di un contatto.

Vorrebbe dormire, ma chi si ferma è perduto, e non appena riesce a camminare si infila le scarpe e firma tutte le carte per le dimissioni anticipate. Si getta in strada con il passo che oscilla, battendo di nuovo l'asfalto alla ricerca di realtà.



here lies where I drown
the first time that I sought for grace
but not the last lung I'd put to waste
I'm burning down the stakes.